2. Il
contesto
2.1. I dati di partenza
Il dato, assai positivo, da cui questo documento prende corpo in tempi
brevi e trae la necessaria energia e legittimazione progettuale, è
da un lato la volontà a livello politico, enunciata e ribadita
dall’Assessorato alla Mobilità, di accogliere e sviluppare la proposta
avanzata dal Quartiere San Vitale, realizzando così la progressiva
pedonalizzazione della ‘Zona universitaria’ (“La ‘Zona universitaria’ sarà
pedonale” – La Repubblica Bologna, 1° marzo 2005); dall’altro lato, la
disponibilità a livello tecnico del Settore Mobilità urbana,
come risulta dalle Controdeduzioni alle osservazioni dei Quartieri per il
Piano straordinario già citato (“l'osservazione … sarà oggetto di
verifica di fattibilità ed affrontata con studio specifico”).
In un contesto di fondo così delineato, il presente progetto intende
costituire una base di
partenza per la discussione, che il
Quartiere San Vitale, interpretando appieno e con convinzione il
proprio ruolo di proposta
(in particolare, a norma dell’art. 8 co.1 del Regolamento comunale sul
decentramento,
“formulare indicazioni e proposte per la formazione … delle scelte
dell’Amministrazione”),
sottopone all’Amministrazione comunale e ai cittadini,
consapevole che esso rappresenta una prima proposta che potrà essere
ulteriormente arricchita dal più ampio confronto.
È inoltre opportuno segnalare che nella zona del centro cittadino
afferente al Quartiere San Vitale si sono consolidate già da
tempo due esperienze di limitazione del traffico veicolare.
Esse riguardano l’ex Ghetto ebraico e l’area di Via Altabella e strade
limitrofe: pur sviluppandosi in un’area territoriale più ristretta,
presentano le medesime motivazioni di fondo e sono state attuate con gli
stessi strumenti tecnici che informano il presente progetto predisposto
per la ‘Zona universitaria’. L’idea di fondo del progetto diviene così, in
maniera quasi “naturale”, quella di estendere le zone
semi-pedonalizzate dell’ ex Ghetto ebraico, di via Altabella e dintorni e
della parte iniziale di via Zamboni, riconnettendole funzionalmente alla
contigua area universitaria.
In prospettiva, integrano questo progetto altre due proposte avanzate dal
Quartiere, che si dimostrano coerenti e coordinate con il quadro
considerato, rimandando però ad una fase successiva una loro più specifica
trattazione, anche da un punto di vista progettuale: la
pedonalizzazione di Piazza Aldrovandi e la generalizzazione delle
“strade residenziali” in tutti i vicoli tra via San Vitale e Strada
Maggiore.
2.2. Prospettive e scenario di lungo termine
Il progetto per la ‘Zona universitaria’ si caratterizza perciò come un
importante tassello
(probabilmente il principale, non solo per l’ampiezza
dell’area interessata, ma anche per gli effetti complessivi attesi) di una
più ampia strategia. Il Quartiere San Vitale, infatti, è impegnato
a definire, relativamente al proprio territorio, un assetto organico
della mobilità del centro storico, ponendosi, nel lungo periodo, il
triplice obiettivo di:
a) creare un vasto e articolato arcipelago di isole ciclo-pedonali,
che ricomprenda quasi integralmente al suo interno la parte del centro
appartenente al Quartiere, fatte salve le arterie principali di
accesso e uscita alla Zona a Traffico Limitato;
b) salvaguardare le stradine che collegano via San Vitale e Strada
Maggiore, generalizzando la qualifica di “strade residenziali”, in
modo da permettere una limitazione nell’accesso e nella sosta;
c) tutelare via Irnerio e la zona a nord di via Irnerio, per
le quali è necessario quanto urgente predisporre un progetto specifico.
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