4.
Gli obiettivi specifici
La ‘Zona universitaria’, come ricordato, già di per sé si
presta ad una pedonalizzazione pressoché integrale. Concorre a legittimare
questa prospettiva il complesso di azioni che si stanno mettendo in
campo (piste ciclabili, fittoni mobili, percorsi ciclo-pedonali), la
composizione sociale e culturale e la necessità di ridurre
drasticamente l'inquinamento, il rumore e i rischi per i pedoni e i
ciclisti.
Principale obiettivo è fare della ‘Zona universitaria’ un luogo destinato
prevalentemente ad una “fruizione lenta”. Tale scelta si confà da
un lato alla struttura urbanistica del comparto, assolutamente inadatta a
sopportare transiti veicolari eccessivi e al contempo
facilmente
percorribile a piedi o in
bicicletta; e, dall’altro lato, alla
peculiarità
della zona,
caratterizzata da forti flussi di pedoni e
ciclisti in virtù della presenza
dell’Università, degli esercizi
commerciali e delle istituzioni culturali (e dei relativi fruitori:
studenti, professori, personale amministrativo, clienti, pubblico).
La proposta di pedonalizzazione diffusa trova poi fondamento
nell’esigenza di riorganizzare complessivamente la viabilità del comparto
universitario, prevedendone un utilizzo il più possibile limitato da
parte dei mezzi motorizzati: esigenza oramai acquisita, che comincia
ad attuarsi progressivamente con la pedonalizzazione di via delle Moline
e che necessita
contestualmente
di altre azioni tendenti a
realizzare il medesimo
obiettivo e a completare il quadro degli interventi.
Infine, la zona dell’Università così concepita, permette di eliminare
in maniera drastica tutto il traffico parassita di mero attraversamento,
facendo nel contempo salve le esigenze dei residenti (che hanno in
ogni caso la possibilità di raggiungere le proprie abitazioni) e dei
titolari delle attività commerciali ivi presenti (garantiti nella
loro possibilità di raggiungere i luoghi di lavoro e di effettuare il
carico/scarico merci in orari determinati).
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