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6. Lo stato di fatto

La ricognizione dello stato di fatto può essere condotta attraverso cinque diversi “filoni tematici”, che permettono un’analisi approfondita e diversificata e, al tempo stesso, costituiscono alcuni dei più importanti aspetti oggetto di revisione nel successivo stato di progetto, in quanto considerati strategici ai fini della ciclo-pedonalizzazione della ‘Zona universitaria’.
 

6.1. I confini della ‘Zona universitaria’
Sinora si è fatto a più riprese riferimento alla ‘Zona universitaria’, i cui confini sono però ancora da circoscrivere con esattezza. Tenuto conto di molteplici indici statistici (la composizione sociale, la tipologia dei fruitori delle strade e degli esercizi commerciali, la presenza e la densità di sedi, aule, musei e biblioteche universitarie, etc…) si può individuare come ‘Zona universitaria’, sebbene in modo non definitivo e con un’interpretazione estensiva, quella definita dalle seguenti strade perimetrali: a nord via Irnerio, a sud via San Vitale, a ovest l’asse costituito dalle Vie Alessandrini e Oberdan, a est i viali di circonvallazione (Viale Filopanti).
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6.2. L’organizzazione della viabilità
Attualmente la viabilità dei veicoli motorizzati nella zona considerata si caratterizza per:

- semi-pedonalizzazione nella zona dell’ex Ghetto ebraico, mediante varco con fittone mobile all’intersezione tra via Marsala e vicolo Luretta;
-
semi-pedonalizzazione nella zona di via Altabella e dintorni, mediante numerosi varchi con dissuasore mobile;
- semi-pedonalizzazione del primo tratto di via Zamboni, da piazza di Porta Ravegnana fino all’incrocio con Piazza Rossini, con l’ausilio di due varchi dotati di fittone mobile;

- nel resto della zona in oggetto, circolazione veicolare libera e senza limitazioni di carattere strutturale per tutti gli autorizzati all’accesso nella Zona a Traffico Limitato, nonché per qualsiasi tipologia di ciclomotore e motociclo.

Il sistema della mobilità pedonale è affidato ad una fitta rete di portici e, ove questi mancano, ai marciapiedi o ad altri percorsi pedonali, più o meno protetti; nei fatti, visto l’alto numero di fruitori della zona, si assiste quotidianamente ad uno sfruttamento promiscuo degli spazi con un inevitabile utilizzo della sede stradale da parte dei pedoni, in forte conflitto con auto, moto e biciclette, che a loro volta invadono portici e marciapiedi.
Infine, la mobilità ciclabile è scarsamente garantita, in quanto discontinua, frammentaria e del tutto insufficiente rispetto al tasso percentuale di utilizzo della bicicletta in questa zona (cfr. § 6.4.).

6.3. I parcheggi per moto e bici
Attualmente per la sosta di ciclomotori e motocicli sono state principalmente adibite le seguenti aree, con una capienza cospicua: via Zamboni (in almeno cinque diversi tratti) e via Belmeloro.
Per la sosta delle biciclette si segnala la predisposizione di rastrelliere in numero significativo nelle seguenti zone: Piazza Rossini, Piazza Verdi (lato Chiesa San Giacomo), Piazza Scaravilli, Piazza Puntoni.
È quindi possibile affermare che il parcheggio dei mezzi a due ruote motorizzati è concentrato soprattutto nella radiale principale della ‘Zona universitaria’ (via Zamboni), mentre la sosta in regime di sicurezza delle bici è ancora troppo poco diffusa sul territorio e presso i diversi luoghi di studio, socialità e ritrovo collettivo.
 

6.4. I percorsi ciclabili
Come già sopra richiamato, purtroppo i percorsi ciclabili esistenti sono scarsi e discontinui, nonostante il preponderante uso di tale mezzo di trasporto da parte degli utenti abituali della zona. È evidente dunque che all’azione volta a promuovere e incentivare ulteriormente questa forma di mobilità, devono necessariamente accompagnarsi interventi mirati, investendo anche in infrastrutture principali e di servizio.
L’unica pista ciclabile adeguatamente segnalata e circoscritta nella zona è quella che si sviluppa lungo via Zamboni, da Piazza Verdi sino a piazza di Porta Ravegnana, in contromano ciclabile rispetto all’ordinario senso di marcia dei veicoli. Per il resto la mobilità delle biciclette è del tutto promiscua e non segnalata. Un miglioramento delle condizioni di permeabilità ciclabile si avrà a breve con la ciclopedonalizzazione di via delle Moline, ma resta comunque prioritario attivare altri itinerari ciclabili, ad iniziare da quelli già recepiti nell’ambito del “Piano straordinario per la qualità dell’aria e la mobilità sostenibile a Bologna”.

6.5. Il trasporto pubblico
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, la ‘Zona universitaria’ è servita essenzialmente dalla navetta “C”, il cui servizio risulta tuttavia insufficiente per la zona (e soprattutto per favorire una diversa e più sostenibile fruizione di essa), in quanto:

a)
 dal punto di vista della copertura territoriale, il percorso interessa soltanto alcune strade (Piazza Rossini, via Zamboni-primo tratto, via Moline, via Righi, via Marsala), lasciando esclusa un’ampia porzione della zona, in particolare quella a nord-est e sud-est dell’asse via Petroni – via de’ Castagnoli – via Moline;
b)
 dal punto di vista della copertura oraria, sono previste solamente corse diurne e feriali, mentre la zona è frequentata da flussi ingenti di persone (e di mezzi motorizzati) anche in orari notturni e giorni prefestivi;
c)
 dal punto di vista della competitività-accessibilità economica, i maggiori fruitori della zona, ossia gli studenti universitari, non sempre posseggono redditi sufficienti a sostenere il costo di dispendiosi abbonamenti mensili o annuali, che si aggiungono a spese cospicue assolutamente necessarie.

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