7.
Lo stato di progetto
Come nasce il
progetto
Il Quartiere San Vitale ha ritenuto di elaborare un progetto
articolato di ciclo-pedonalizzazione della ‘Zona universitaria’,
coordinando due componenti principali:
- la situazione esistente, sinteticamente indicata
nello stato di fatto, la quale, in tutti i suoi aspetti (limitazioni del
traffico, sosta di moto e bici, percorsi ciclabili, servizio di trasporto
pubblico), appare oggi fortemente squilibrata a vantaggio di una mobilità
veicolare motorizzata e libera, che determina una convivenza promiscua e
quindi necessariamente conflittuale con pedoni e ciclisti;
-
gli obbiettivi generali e specifici che il
Quartiere si è posto al fine di riqualificare la zona dal punto di
vista della mobilità, favorendone prioritariamente la “fruizione lenta” da
parte di pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico e limitando
contestualmente la mobilità di auto e moto.
Dal confronto analitico fra le condizioni esistenti e le finalità cui il
progetto è preposto, il Quartiere ha fatto discendere ed elaborato
alcune proposte, articolate in azioni di carattere generale
e in interventi specifici, che sono descritti di seguito e
graficamente illustrati negli elaborati grafici allegati.
7.1. La divisione in “stanze di traffico”
Al fine di realizzare la ciclo-pedonalizzazione della ‘Zona universitaria’
come definita territorialmente in precedenza, il Quartiere propone
di giungere ad una sua suddivisione per ambiti omogenei, e
precisamente nelle seguenti quattro aree o sottozone, tecnicamente
denominate “stanze di traffico”:
Area |
Denominazione |
Strade perimetrali |
A |
Università Sud |
Via Zamboni, Via San Giacomo, Viali di
circonvallazione,
Via Belmeloro, Via dell’Unione, Via San Vitale
|
B |
Università Nord |
Via Irnerio, Via Bertoloni, Via Zamboni,
Via Marsala, Via Oberdan, Via Alessandrini |
C |
ex Ghetto ebraico |
Via Marsala, Via Zamboni, Via Rizzoli, Via Oberdan |
D |
Via Altabella e dintorni |
Via Marsala, Via Oberdan, Via Rizzoli, Via Indipendenza |
Questa scelta permette di conseguire due importanti
obiettivi:
1) attuare una vera e propria “ricucitura” delle aree pedonali già
esistenti (C e D) con le due nuove ora proposte (A e B), garantendo: la
creazione di un arcipelago esteso di isole pedonali (comprendente
buona parte del territorio del Quartiere San Vitale interno al
centro storico); l’unitarietà della ciclo-pedonalizzazione della
zona in oggetto; la continuità dei percorsi pedonali e ciclabili
sicuri;
2) dividere l’intera zona, molto vasta nel suo complesso, in più
“stanze di traffico” di estensione non eccessiva, cosicché l’accesso
di residenti ed esercenti commerciali non sia comunque conflittuale con la
mobilità di pedoni e ciclisti, in quanto strettamente limitato agli
autorizzati di ciascuna specifica “stanza”.
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In una prospettiva di medio-lungo termine legata al
carattere strutturale del nuovo P.G.T.U., è possibile identificare
il “quartiere universitario” come una nuova Zona a Traffico
Limitato
a sé stante oppure come un settore specifico della
ZTL già esistente, area nella quale in ogni caso – al di là
del nomen juris ritenuto più opportuno – vigono regole particolari
in materia di accesso e sosta, derogatorie, in quanto più restrittive,
rispetto all’ordinaria disciplina della ZTL. È poi utile aggiungere che,
nell’ottica di una probabile e quanto più possibile diffusa
pedonalizzazione delle strade comprese all’interno dell’Area
denominata “Cerchia del Mille”, il Quartiere ritiene sin
d’ora inopportuno prevedere una differenziazione nelle limitazioni del
traffico fra i due comparti di cui si compone il “quartiere
universitario”, pur essendo l’uno interno e l’altro esterno alla Cerchia
del Mille. Considerate infatti la omogeneità della ‘Zona universitaria’ e
la necessità di mantenere al suo interno una disciplina unitaria in
fatto di regole, divieti e limitazioni, si propone di
ciclo-pedonalizzare tutte le strade, indipendentemente dalla circostanza
che esse si trovino dentro o fuori rispetto alla più antica cinta muraria
bolognese, il cui perimetro è costituito, in quel tratto, dalle vie
Petroni – Respighi – de’ Castagnoli – Moline – Righi.
7.2. Organizzazione della viabilità
La creazione delle “stanze di traffico” impone, ovviamente, una
riorganizzazione complessiva della viabilità in tutta la zona, poiché
la loro introduzione de ve comunque coniugare due opposte esigenze:
a) garantire l’accessibilità, in entrata e in uscita, degli aventi
diritto (residenti, esercenti commerciali, servizio di trasporto
pubblico individuale e collettivo, veicoli di servizio, emergenza e
handicap, etc…), in maniera però limitata alla specifica “stanza di
traffico” in cui si trova la residenza o si esercita l’attività
commerciale, mentre nessun vincolo viene posto per le altre tipologie di
veicoli citate;
b) giungere all’eliminazione del traffico parassita di mero
attraversamento, ossia conseguire l’“impermeabilità” ai non autorizzati
24 ore su 24 (questa categoria comprende tutti i veicoli dotati di
permesso per la Zona a Traffico Limitato, che non abbiano tuttavia
alcun comprovato interesse a transitare nelle aree pedonali), prevedendo
in ogni caso apposite “vie di fuga”.
A tal fine il sistema della viabilità, nella proposta del Quartiere San
Vitale, potrebbe essere riordinato agendo su due principali leve:
l’introduzione di varchi protetti da fittone mobile o con
telecontrollo (in ogni caso un sistema di controllo automatico degli
accessi) e una eventuale conseguente, ma assai limitata, modifica di
alcuni sensi di marcia.
In merito alla scelta degli strumenti tecnici da adottare per limitare il
traffico, il Quartiere sottolinea come, in tutti gli incontri, è
emersa con forza la necessità di garantire, per
serietà ed efficacia dell’azione amministrativa, una reale
“effettività” della pedonalizzazione. Ciò in riferimento non tanto al
transito delle auto, ma soprattuto ad accesso e sosta dei ciclomotori e
dei motocicli, nei confronti dei quali i fittoni mobili si sono
rivelati del tutto inefficaci (vedi
esperienza della “parte alta” di via Zamboni), e possono
essere perciò controllati soltanto con personale umano
o mediante installazione di telecamere. Peraltro, l’eventuale scelta delle
telecamere permette di ridurre il relativo impatto ambientale ed
estetico dell’installazione di strumenti di controllo in una zona così urbanisticamente delicata, impatto assai più invadente, invece, nel caso
dei dissuasori mobili.
Accanto alla introduzione di due nuove “stanze di traffico”, che
comportano una elaborazione progettuale ex novo, il Quartiere
San Vitale, al fine di attribuire una valenza unitaria alla
ciclo-pedonalizzazione della zona, propone anche una parziale revisione,
in senso estensivo, delle due aree pedonali già esistenti.
Azioni complementari
Perché una ciclo-pedonalizzazione possa dirsi tale e
conseguire obbiettivi ed efficacia programmati, è necessario accompagnare,
agli interventi di riorganizzazione della viabilità appena descritti,
altre azioni complementari, tra le quali si individuano in via
prioritaria:
1) Azioni
dirette a rendere sicura la fruizione della zona da parte dei pedoni:
sono, “in negativo”, di per sé effetto della limitazione del traffico
motorizzato;
2) Azioni
“incentivanti” volte a favorire l’utilizzo della bicicletta, in
primis aree di sosta sicura dotate di rastrelliere (cfr. § 7.3)
e piste ciclabili (cfr. § 7.4);
3) Azioni
“disincentivanti” destinate a limitare l’uso dei veicoli a due ruote,
come il posizionamento dei parcheggi per ciclomotori e motocicli ai
confini dell’area ciclo-pedonale (cfr. § 7.3);
4) Azioni
dirette a promuovere il servizio di trasporto pubblico (cfr. §
7.5);
5) Azioni
volte a migliorare la segnaletica (cfr. § 7.6) e l’arredo urbano
(cfr. § 7.7);
6) Azioni
di promozione del progetto, mediante una campagna di
comunicazione (cfr. § 7.8).
7.3. Parcheggi per moto e bici
Per quanto concerne le moto, giacché nei fatti esse sono
sottratte alle limitazioni del traffico nelle aree protette da fittoni
mobili e in attesa di una strategia complessiva dettata dal nuovo
P.G.T.U. in merito all’accesso e alla sosta nella ZTL, si
ritiene opportuno, in una prima fase, precluderne seriamente l’accesso
almeno nel cuore della zona ciclo-pedonale, ossia lungo via Zamboni. Per
fare ciò occorre:
a) eliminare gli stalli di sosta ivi presenti attualmente.
Una prima ricognizione dello stato di fatto consente di individuare le
seguenti aree di parcheggio da sopprimere: di fronte a Feltrinelli
International, presso la piazzetta dopo via Canonica, lungo il portico
della Chiesa di San Giacomo, lungo i portici antistanti alla Facoltà di
Lettere e Filosofia e a Piazza Scaravilli, all’intersezione con Piazza
Puntoni;
b) individuare soluzioni di parcheggio alternative nelle
strade limitrofe. In particolare, si propongono le seguenti nuove
aree, nelle quali ammettere transitoriamente la sosta dei
veicoli a due ruote nonché l’accesso e l’uscita attraverso determinati
percorsi consentiti: Piazza Scaravilli e Via XX Ottobre 1944, Via
Alessandrini, Via San Giacomo, Via Belmeloro, Via dei Bibiena di fianco
alle Scuderie. Si può inoltre pensare a stalli di sosta “a rotazione”,
riservati alle moto dalle 9 alle 19 dei giorni feriali e destinati alle
auto dei residenti dalle 19 alle 9 dei giorni feriali e dalle 0 alle 24
dei giorni festivi e prefestivi.
c) prevedere, al momento dell’avvio della ciclo-pedonalizzazione,
un’informazione a tutti i principali utenti della zona (studenti,
professori e personale amministrativo dell’Università; i residenti delle
Aree A, B e C ovviamente sono esclusi da tale limitazione) e controlli
della Polizia Municipale, a scopo prima informativo, poi sanzionatorio.
A
fronte del forte consenso sociale registrato attorno al progetto
nel corso degli incontri di consultazione (e ciò fa ben sperare rispetto
alla disponibilità di tutti i fruitori della zona a compiere piccoli
sacrifici in cambio di evidenti benefici e a cambiare parte delle proprie
abitudini a vantaggio della qualità complessiva della vita nella zona), il
Quartiere ritiene sin d’ora di indicare come prospettiva il
divieto di transito dei motorini nella intera zona universitaria,
accompagnato ovviamente dalla predisposizione di adeguati parcheggi
scambiatori ai limiti di tale area. Questo obiettivo può essere
conseguito subito, nella prima fase di attuazione del progetto,
oppure in seguito, secondo una logica di gradualità (che tuttavia non
consente al progetto di dispiegare pienamente la sua efficacia), dopo un
periodo sperimentale di imposizione di limitazioni nella sola via Zamboni.
Per
quanto attiene alle biciclette, vale ovviamente il discorso
inverso rispetto ai motorini: al fine di favorire un forte utilizzo di
tale mezzo di trasporto non inquinante, è necessario generalizzare e
diffondere su tutto il territorio stalli di sosta per biciclette dotati di
rastrelliere, non solo su Via Zamboni, in parziale sostituzione dei
parcheggi per moto, ma anche in altre strade della ‘Zona universitaria’,
ove siano presenti luoghi a valenza pubblica (come sedi di facoltà
universitarie, aule studio, attività culturali, etc…).
In Via Zamboni si propongono i seguenti spazi: presso la piazzetta dopo
via Canonica, lungo il portico della Chiesa di San Giacomo, in Piazza
Verdi lato Scuderie. Altre rastrelliere possono essere previste in Via
Acri e in Via Belmeloro, nonché in ulteriori strade da individuare
successivamente nell’ambito di luoghi visibili e frequentati, anche in
collaborazione con le Associazioni studentesche e l’Università.
L’Università, peraltro, ha già manifestato la disponibilità ad
identificare propri spazi interni (cortili, androni, giardini, …)
da adibire a parcheggio sicuro per biciclette.
7.4. Percorsi ciclabili
In una zona ciclo-pedonalizzata, sottratta per lo più al traffico
motorizzato di auto e moto, diventa strategico prevedere, accanto ad una
fruizione pedonale, un’elevata permeabilità ciclabile o ciclabilità
diffusa, da garantirsi con:
a)
la creazione di una rete diffusa di piste ciclabili, sulle radiali
di ingresso e uscita e sulle principali strade di collegamento interne: a
questo proposito si conferma il proprio giudizio positivo sui percorsi
previsti nel Piano straordinario per la
qualità dell’aria e la
mobilità sostenibile recentemente approvato: Via Zamboni dalle Due
Torri a Piazza Puntoni; Via Belmeloro, Via de’ Castagnoli, Via Moline, Via
Righi, Via Belle Arti, Via del Guasto; Via Mascarella e Via Centrotrecento;
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b)
l’individuazione di itinerari o percorsi ciclabili storico-artistici,
in altre strade di particolare valore (Via Marsala, Via Oberdan, Via Belle
Arti; Via Petroni).
c)
la connessione con il tessuto ciclabile radiale di accesso/uscita dal
centro
per le periferie: anche
in questa sede il Quartiere
rinnova con forza la propria proposta di creare sui viali una “tangenziale
delle biciclette”, almeno, in via sperimentale, tra le porte Mazzini e Galliera, che già di per sé consentirebbe di connettere le piste
ciclabili, del centro e della periferia, verso la Fiera e in Mascarella,
verso la Cirenaica e in via Zamboni, verso San Lazzaro e in via Belmeloro.
La differenziazione tra i percorsi sub b) e sub c) – oltre che essere una
precisa scelta progettuale che ricalca la divisione tipica in viabilità
primaria e viabilità minore o secondaria – è imposta dalla peculiare
struttura urbanistica della zona, ove strade spesso strette impediscono
tecnicamente l’attuazione di piste ciclabili, né con mera segnaletica
orizzontale, né tantomeno con una separazione e protezione dagli altri
flussi veicolari).
7.5. Trasporto pubblico
Il terzo tassello di promozione e valorizzazione della “fruizione
sostenibile” della ‘Zona universitaria’ è, ovviamente, il servizio di
trasporto pubblico collettivo, che, come segnalato in precedenza, soffre
di carenze di copertura territoriale e oraria, nonché di
competetività
o accessibilità economica.
Per questo motivo il Quartiere propone che si avvii al più presto
un tavolo di lavoro fra Comune, ATC, Università e Quartiere
(eventualmente integrato da rappresentanti delle attività commerciali e
culturali della zona), al fine di individuare possibili soluzioni a tali
problematiche, come:
a) l’allungamento del servizio in orario serale (almeno in via
sperimentale alcuni giorni della settimana: in particolare, il venerdì e
il sabato sera);
b) un percorso più ampio che includa anche altre strade della zona
(soprattutto quelle a nord-est e sud-est dell’asse via Petroni – via de’
Castagnoli – via Moline);
c) l’introduzione di forme di abbonamento fortemente agevolato per
gli studenti universitari e – tramite specifiche convenzioni – per i
clienti delle attività commerciali e per i fruitori delle istituzioni
culturali.
7.6. Segnaletica
Altri interventi accessori, volti da un lato a
migliorare la fruibilità della zona (in particolare da parte dei
pedoni e dei ciclisti – le due componenti maggiormente incentivate dal
presente progetto), dall’altro a completare le limitazioni del traffico
motorizzato, riguardano due ulteriori aspetti. Il Quartiere propone
innanzitutto una revisione dei segnali stradali presenti, al fine
di verificare la situazione attuale e aggiornare la segnaletica,
orizzontale e verticale, secondo i seguenti orientamenti:
a) segnalazione puntuale e completa di percorsi e
attraversamenti pedonali e ciclabili (per la pavimentazione si
suggerisce, anziché strisce di vernice destinate a cancellarsi in poche
settimane, una soluzione strutturale con lastroni o cubetti di porfido di
colore rispettivamente bianco e rosso) e delle fermate del servizio di
trasporto pubblico;
b) segnalazione chiara e diffusa delle vigenti limitazioni al traffico
per le auto e per le moto, nonché indicazione dei più vicini
parcheggi e dei relativi percorsi di accesso e uscita consentiti;
c) introduzione di informazioni di carattere “turistico” (cartellonistica
marrone), in particolare con la segnalazione, ripetuta in tutte le strade
della zona, dei principali itinerari pedonali e dei percorsi da
seguire per raggiungere i più importanti luoghi di valore
storico-artistico-culturale.
La segnaletica, oltre a rappresentare uno degli aspetti
dell’organizzazione della viabilità, senza dubbio ricopre anche un ruolo
prioritario nell’evidenziare in maniera visibile e ‘ad impatto’ le
nuove regole e la volontà di promuovere una fruizione diversa della ‘Zona
universitaria’.
7.7. Arredo urbano
Il Quartiere propone altresì che, nell’ambito della generale
riqualificazione della zona, sia adottato un piano straordinario per il
miglioramento dell’arredo urbano, che, dopo una ricognizione dello
stato attuale, preveda tra l’altro l’introduzione o l’aumento dei seguenti
elementi: raccolta anche differenziata dei rifiuti,
panchine, fontane, bagni pubblici, bacheche per
annunci, illuminazione, pavimentazione, micro-elementi
diffusi di verde urbano.
7.8. Campagna di comunicazione
Infine, si ritiene fortemente necessario, e strategico ai fini di una
piena riuscita del presente progetto di ciclo-pedonalizzazione, investire
in una grande campagna di comunicazione, nell’ambito della collana
editoriale “BO2” avviata in occasione della riaccensione del
sistema di controllo telematico SIRIO.
Gli aspetti da evidenziare:
L’oggetto: la ‘Zona universitaria’, intesa in senso
ampio, viene divisa in quattro aree e dedicata principalmente ai pedoni,
ai ciclisti e agli utenti del trasporto pubblico;
Le regole: nella zona ciclo-pedonalizzata possono
accedere soltanto i residenti, gli esercenti commerciali e altri veicoli
dotati di particolare autorizzazione; le altre auto non
possono
transitare e i motorini devono essere parcheggiati in determinate aree;
I vantaggi: meno smog e rumore, il conflitto veicoli
motorizzati – persone diminuisce fortemente, un’ampia porzione del centro
storico viene riservata ad una “fruizione lenta”;
I tempi: la fruizione sostenibile dell’intera area
può avvenire in pochi minuti grazie a percorsi pedonali sicuri, piste e
itinerari ciclabili di valore storico-artistico, una navetta dell’ATC;
I principali destinatari della campagna:
I residenti e i commercianti che rispettivamente hanno
l’abitazione o esercitano la propria attività all’interno della zona
ciclo-pedonale;
Gli studenti, i professori e il personale amministrativo
dell’Università di Bologna;
I fruitori delle Istituzioni culturali presenti (musei, Teatro Comunale,
Pinacoteca, Conservatorio, etc…).
Gli strumenti informativi:
Volantini
da distribuire in maniera massiccia, con le principali novità introdotte
dalla ciclo-pedonalizzazione della zona;
Un depliant riassuntivo di tutti gli interventi
previsti, completo di tavola grafica che evidenzia le modalità di
fruizione della zona e le molteplici opportunità e vocazioni ivi presenti;
Una mostra, con pannelli fotografici di sintesi
dell’intero progetto nelle sue articolazioni tematiche e grafiche,
itinerante nei diversi luoghi della zona interessata dall’attuazione della
proposta;
Un sito web da aggiornare costantemente con tutto il materiale
informativo prodotto sul progetto e sullo stato di avanzamento della sua
realizzazione;
Striscioni
stradali con slogan “accattivanti” (del tipo: “In 5 minuti nel cuore
dell’Università: a piedi, in bicicletta, con l’autobus”, “La ‘Zona
universitaria’: il cuore della cultura bolognese”, …).
È peraltro possibile prevedere ulteriori momenti e luoghi di pubblicità
del progetto, da individuare in collaborazione con alcuni dei soggetti
coinvolti: l’Università, la Provincia, le Associazioni studentesche.
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